Le luci nelle case degli altri di Chiara Gamberale
Titolo: Le luci nelle case degli altri
Autore: Chiara Gamberale
Pagine: 392
Editore: Mondadori
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Trama di “Le luci nelle case degli altri”
“Le luci nelle case degli altri” inizia con un tragico evento: Maria, amministratrice del condominio di Via Grotta Perfetta, muore tragicamente in un incidente. Sua figlia Mandorla rimane completamente sola al mondo all’età di soli sei anni, perché Maria era orfana, figlia unica e non aveva alcun rapporto col papà di Mandorla, il quale nemmeno sapeva di avere una figlia.
I condomini di Via Grotta Perfetta, anch’essi ignari su chi possa essere il padre della piccola, si riuniscono d’urgenza per decidere sul da farsi. L’unico aiuto che Maria gli da è una lettera dal contenuto scottante, perché in essa Maria rivela che il papà di sua figlia abita proprio nel condominio da lei gestito e che questi, “un po’ per noia un po’ per curiosità” una sera di marzo di sei anni prima, nell’ex lavatoio del sesto piano, aveva fatto l’amore con lei, ignaro del fatto che di lì a nove mesi sarebbe nata la piccola Mandorla. Nessuno sa a chi si riferisca Maria. Ognuno sospetta del proprio vicino ma quel che preme a tutti è far si che Mandorla abbia una famiglia ed un’infanzia “normale”.
Al termine di questa strana riunione condominiale una decisione è presa: Mandorla verrà adottata dalla signorina Polidoro del primo piano. Siccome ogni capo famiglia è il potenziale padre di Mandorla, la piccola vivrà a turno nelle varie famiglie, cambiando casa (e famiglia) ogni due anni. Attraverso i racconti di Mandorla entriamo, così, nelle case del condominio di Via Grotta Perfetta e scopriamo i drammi, le ansie, i conflitti e le ipocrisie che si nascondono dietro un’apparenza spesso mascherata dal bisogno di normalità.
Il mio giudizio
Che dire?? Con voce originale, perché è Mandorla che parla della sua vita, l’autrice ci conduce nelle varie famiglie, tutte diverse tra loro, che fanno da sfondo alle vicende della piccola Mandorla: ci sembra di spiare o di origliare, da spettatori discreti ma curiosi, le vicende turbolente che animano le vite degli abitanti dei cinque appartamenti di Via Grotta Perfetta.
Al primo piano troviamo la signorina Polidoro, sola nel suo appartamento spento e buio. Poi entriamo nella banale quotidianità di Caterina, avvocato di successo e di Samuele, regista fallito che continua ad inseguire i suoi sogni, ma che di fatto si dedica a tempo pieno al piccolo Lars e a Mandorla. Simpatici e amanti della vita (quasi ogni sera comprano una torta per festeggiare qualche ricorrenza!), la coppia gay Paolo-Michelangelo, i quali portano Mandorla a New York, in Grecia, fino a trascinarla in un tripudio di colori e musica che è il gay-pride, e che con la sensibilità che contraddistingue le coppie gay, insegnano alla piccola il rispetto e l’importanza dei diritti altrui.
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Ancora, al quarto piano, assistiamo al rapporto apatico e allo stesso tempo burrascoso di Lorenzo e Lidia e poi, infine, i Barilla, famiglia “bene” che, dietro l’immagine tradizionale e rassicurante che il capofamiglia ha costruito, nasconde tradimenti ed ipocrisie.
Insomma, anche grazie all’esperienza di conduttrice radiofonica, la Gamberale arricchisce questo suo ultimo romanzo di un eterogeneo materiale umano, insegnandoci che tutti noi, dietro un’apparente banalità, in realtà siamo, ognuno a suo modo, un po’ speciali.
Con questi personaggi, l’autrice, illustra i diversi modelli di famiglia di oggi, (Michelangelo dice “famiglia è dove famiglia si fa!), tema quanto mai attuale in una società in continua evoluzione, dove la famiglia assume spesso diverse forme, ma sopravvive e riesce comunque a dare amore.