“Blu(e)”
Ivan Belloni
Titolo: Blu(e)
Autore: Ivan Belloni
Editore: Edizioni Italiane
Pagine: 258
Voto: 5/5
Grazie a Fabio Vasta per questa interessate recensione!
Avete presente quando state leggendo un libro, scorrendo pagine su pagine, talvolta increduli, e pensate dentro di voi: “Questo è il libro che volevo scrivere e ora ce l’ho davanti agli occhi”? Succede magari pochissime volte, ma qui abbiamo un esempio di capolavoro degli ultimi anni!
Non credo di esagerare col giudizio, anzi. Scrivo proprio per dare conferma, tramite questa recensione, di come tutti i motivi per cui “Blu(e)” meriterebbe un grande successo a livello letterario non siano immaginari.
Amo leggere libri, soprattutto trovare dei punti di forza dietro il lavoro di un autore, che per mesi e
mesi (se non anni) si dedica anima e corpo alla sua creatura.
Il titolo che andiamo ad esaminare oggi lo ritengo semplicemente perfetto!
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Trama:
La storia ruota attorno allo strano protagonista di nome Alan Dekker, un ragazzo di circa trent’anni affetto da pesanti manie di autocontrollo. Le sue giornate sono scandite da ferree abitudini che gli permettono di trovare il giusto equilibrio: la stessa routine mattutina, il giorno predisposto per la spesa nel solito supermarket, la domenica per il jogging e la visita al cimitero, così come le manie per il pigiama, la disposizione della tavola al momento della colazione, la cura del corpo. Giornate fotocopia per un Alan troppo preciso nei modi.
Il suo equilibrio si interrompe un venerdì, quando, rincasato dopo una giornata di pioggia, accidentalmente non trova più il suo ombrello. Da quel minuscolo dettaglio la sua vita interiore inizia ad
andare in frantumi, fino al punto di assistere a vicende assurde che si ripercuotono senza sosta.
Il ragazzo, nel cercare il suo ombrello, realizza un fatto drammatico per la sua esistenza: non ricorda che
cosa ha fatto le precedenti nove ore prima della perdita dell’oggetto. Questa amnesia lo trascinerà nel
baratro più totale, da cui dovrà risalire con le sue sole forze per scoprire la verità su quanto accaduto.
Farà la conoscenza di una misteriosa ragazza di nome Blue, interamente vestita di blu elettrico, con i
capelli del medesimo colore, in cui egli si immedesimerà per trovare la cura per la sua anima. Con lei avrà un rapporto strano e fuggitivo, ma appagato e talvolta ansioso.
Finchè un giorno il mondo di Alan crolla definitivamente: due poliziotti gli riferiscono della scomparsa di una ragazza mostrandogli una foto. La giovane ha i capelli castani, sembianze diverse, ma Dekker sa in cuor suo che si tratta di Blue.
Da quel momento il nostro eroe dovrà affidarsi a sé stesso per trovare la risposta a tutte le sue domande.
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Recensione di “Blu(e)”
Come già accennato, ribadisco senza alcun dubbio che l’opera che abbiamo davanti è un capolavoro in tutto!
Il protagonista è originale, un personaggio che raramente si legge nei romanzi. Un ragazzo che
gestisce le sue giornate con un iter ben preciso, severo e rigoroso. Non manca un’abitudine, porta a
compimento i suoi impegni, l’archetipo dell’essere umano perfetto. Anche nei piccoli dettagli non è da
meno: maniacale nelle scelte (la tuta per i lavori domestici, il posto nel parcheggio del supermercato, i
fiori del cimitero), la cura del viso (la matita per gli occhi, l’olio miracoloso), i pensieri (il fastidio per gli
animali, per la pioggia).
Il personaggio di Blue è simbolico nella sua funzione all’interno della trama: enigmatico e misterioso,
risposte pronte e ben preparate, non dice nulla di sé ma nasconde particolari importanti.
L’autore dimostra un’ottima padronanza linguistica e gestisce molto bene le giornate di Alan (sono
ricorrenti le locuzioni “sempre”, “di solito”, “consueto”). Ogni capitolo è spiegato in modo preciso e rende bene il corpo del personaggio, di come si muove, di come agisce e di quello che prova.
La trama all’apparenza sembra una storia come tante altre. In realtà mi sono soffermato su un argomento che mi sta molto a cuore: Ivan Belloni ha trattato il tema dell’assurdo in una maniera magistrale! Lungi da me voler esagerare, ma mentre leggevo questo libro mi è sembrato di
trovare stralci di opere di Franz Kafka, di Albert Camus e altresì di Edgar Allan Poe.
Infatti, trovatosi dinanzi a fatti completamente “assurdi”, Alan deve ritrovare sé stesso e risalire a passo
lento verso la verità donatrice di vita. Quando il protagonista perde il controllo sulle sue giornate, si
sente mentalmente morto, incapace di reagire; ed è proprio dall’assurdo che dovrà risorgere per tornare
all’origine.
La lettura di questo libro mi ha dato fiducia per la letteratura che verrà, e spero vivamente che altri autori possano prendere esempio da quelli che sono stati i maestri di un genere che lentamente sta sparendo.
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Concordo su tutto il testo della bellissima recensione di Fabio Vasta, che ha colto l’essenza di BLU(e), un libro che ho avuto la fortuna di leggere in bozza e che mi è piaciuto moltissimo. Non aggiungo altro perchè dopo le parole di Fabio Vasta è stato detto tutto. Mi limito a invitare tutte le persone che amano leggere libri scritti in modo geniale di non farsi scappare questa strana e bellissima storia.
Grazie mille per l’apprezzamento. Già dalle prime pagine mi ero reso conto che non era un libro come tanti altri.