Titolo: Il gufo che aveva paura del buio
Autrice: Jill Tomlinson
Pag.: 94
Editore: Feltrinelli Kids
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Recensione de “Il gufo che aveva paura del buio”.
Tombolo è un piccolo barbagianni grosso e soffice che vive in cima ad un albero insieme alla sua mamma e al suo papà.
Il barbagianni, si sa, è un uccello notturno, ma Tombolo, contrariamente agli altri uccelli della sua specie, ha paura del buio!
“Non puoi avere paura del buio” diceva Mamma. “I gufi non hanno mai paura del buio”. “Io si” diceva Tombolo. “Ma i gufi sono uccelli della notte” insisteva lei. Tombolo si guardò la punta delle zampe. “Io non voglio essere un uccello della notte” borbottò. “Voglio essere un uccello del giorno”.
Ed infatti il piccolo gufo è talmente terrorizzato dal buio che durante la notte si rifiuta categoricamente di uscire dal nido e di andare a caccia col suo papà.
Perciò la sua mamma, la Signora Barbagianni, con tutta la dolcezza e la pazienza che contraddistingue le mamme, invita Tombolo ad uscire dalla tana durante la notte e ad esplorare il mondo, così da rendersi conto che il buio non è poi così male.
“Il buio è cattivo” disse Tombolo alzando la voce. “Come fai a saperlo? Non hai mai messo il becco fuori dal nido dopo il tramonto. Penso proprio che dovresti scendere nel mondo e imparare molte altre cose sul buio prima di decidere cosa ne pensi”.
Pian piano Tombolo si fa coraggio e ogni notte incomincia ad uscire dal nido familiare che lo protegge per affrontare le sue paure.
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Incontrarerà così strani personaggi che si aggirano nei dintorni del suo albero, che gli dimostreranno, ognuno con le proprie ragioni, che la notte può essere divertente, interessante, gentile se non addirittura meravigliosa!
Attraverso questo percorso, fatto di improbabili incontri tra cui un bambino che aspetta di vedere i fuochi d’artificio, un giovane Scout e lo strano gatto Orione, Tombolo acquisisce piena consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
Un classico della letteratura per l’infanzia che trasmette messaggi positivi non solo ai nostri bambini ma anche a noi adulti che li accompagniamo nella lettura.
“Il gufo che aveva paura del buio” ci dimostra, infatti, che molto spesso non ci piace ciò che non conosciamo e propria l’ignoranza alimenta le nostre paure. Allo stesso tempo affrontare le nostre paure e superarle grazie a chi ci sta accanto è il modo migliore per conquistare fiducia in noi stessi.
Da mamma ho apprezzato molto anche un altro aspetto di questa semplice ma profonda storia: non bisogna assecondare ciecamente le paure dei nostri figli, pensando di proteggerli dal mondo, bensì bisogna far in modo che i bambini affrontino le loro ansie, anche se questo può inizialmente farli soffrire.
Contribuiscono infine a rendere ancor più divertente questa storia le simpatiche illustrazioni di Anna Laura Cantone!