Recensione di “Con te fino alla fine del mondo” di Nicolas Barreau
Titolo: Con te fino alla fine del mondo
Autore: Nicolas Barreau
Pagine: 184
Editore: Feltrinelli
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Trama
Jean-Luc Champollion è l’affascinante proprietario di una galleria d’arte parigina in Rue de Seine, in cui ha inizio “Con te fino alla fine del mondo”.
Sempre in compagnia del suo fedele dalmata Cezanne, Jean-Luc trascorre le sue giornate tra vernissages, cocktails nei locali più alla moda di Parigi, cene con amici e….donne, che ricambiano volentieri il suo fascino! La sua esistenza viene, però, improvvisamente sconvolta da una focosa lettera d’amore, trovata una mattina nella propria buca della posta. La missiva è stata inviata da una misteriosa “Principessa”, perdutamente innamorata di Jean-Luc, che fornisce solo un indirizzo e-mail al quale egli potrà rispondere.
Jean-Luc, immediatamente stregato dalle parole dell’impertinente “Principessa”, accetta la sfida, che si rivelerà tutt’altro che semplice! Comincia, così, un intrigante gioco, fatto di lettere, pedinamenti, telefonate e notti insonni, in cui la “Principessa”, pian piano fornisce a Jean-Luc piccoli indizi che, alla fine, lo condurranno dritto a lei.
Il mio giudizio
Non avendo mai letto alcun romanzo scritto da Nicolas Barreau devo confessare che ad attirarmi nella scelta è stata la copertina del libro. Amo Parigi e, quindi, l’idea di leggere un romantico libro ambientato lì mi piaceva! Devo dire però che mi aspettavo molto di più, visto anche l’enorme successo ottenuto dall’autore col precedente romanzo.
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Il tema scelto da Nicolas Barreau per questo suo secondo libro non è certo dei più originali; tutto ruota attorno ad una lettera d’amore anonima, scritta da una donna perdutamente innamorata ad un affascinante uomo di mondo. L’autore, con sagacia ed un pizzico di ironia, scatena inizialmente l’immaginazione del lettore che, incuriosito, insegue insieme a Jean-Luc l’inafferrabile Principessa. Le lettere e le e-mails che la “Principessa” ed il “Duca” si scambiano sono sicuramente intriganti. I toni sono eleganti e dal linguaggio forbito d’altri tempi, ma la loro “relazione” a lungo andare comincia un po’ a stancare.
Personalmente ho trovato la narrazione a tratti banale e scontata, tant’è che non appena la “Principessa” compare sulla scena subito la si ricollega all’autrice delle misteriose lettere. A parer mio, infatti, l’autore fornisce troppi indizi sull’identità della donna, si sbilancia troppo facendo si che il lettore perda tutta la curiosità che inizialmente lo spingeva ad andare avanti.
Ho apprezzato la scelta dell’autore di ambientare il libro in luoghi realmente esistenti a Parigi. Infatti, mi ha molto incuriosito il locale “Au bout du monde” in cui i due personaggi finalmente si incontrano e, non appena sarò nella magica capitale francese non mancherò di fare un salto lì… anche io con la mia dolce metà!
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