Intervista a Laura Leoni
Tra i numerosi romanzi scritti da autori emergenti uno ha colpito la mia attenzione: La stagione di Olga, della scrittrice fiorentina Laura Leoni.
Ultimamente mi capita infatti di leggere sempre più romanzi scritti da autori emergenti. I social network e i gruppi di lettura sono sicuramente ottimi canali per promuovere i propri scritti e, per quanto mi riguarda, far parte di numerosi gruppi di lettura mi da la fantastica possibilità di entrare in contatto con un numero enorme di persone! Tra queste, ovviamente, ci sono tanti scrittori emergenti!
“La stagione di Olga“, pubblicato dalla casa editrice Ensamble e scritto dall’autrice fiorentina Laura Leoni è un romanzo complesso, onirico, non certo di facile comprensione, ma che colpisce dalla prima pagina.
La storia
Protagonisti della storia sono Olga e Costantino, marito e moglie, stretti da un legame indissolubile. Olga e Costantino si amano da decenni, hanno viaggiato insieme, vissuto esperienze tra le più disparate, condiviso l’amore per la loro figlia Teodora, sempre stretti da quel sentimento di amore e passione come pochi hanno la fortuna di vivere.
Un giorno però, proprio in occasione del loro anniversario, Olga scompare nel nulla. Prima di uscire dice a suo marito di recarsi dal medico, ma non farà più ritorno a casa. Costantino è sconvolto, non riesce a capacitarsi su quali motivi abbiano spinto Olga a sparire senza lasciar traccia di sè.
Dal giorno della scomparsa di Olga, Costantino si chiude completamente in se stesso. Raramente esce di casa, non parla con nessuno, persino la sua casa è sempre immersa in una tetra penombra, atmosfera che rispecchia lo stato di sconforto in cui Costantino precipita dopo la scomparsa di sua moglie.
“La sua casa con le persiane chiuse, come una selva battuta dal mattino, lasciava appena intravedere il sole”.
E proprio in quella casa che custodisce i ricordi più intimi di Costantino che periodicamente Olga si “ripresenta” a suo marito. Costantino è convinto di intravedere Olga, le confida i suoi dubbi, la supplica di rivelare i motivi del suo allontanamento e così Olga sembra voler comunicare con suo marito.
Un giorno Costantino scopre che nell’armadio di Olga mancano alcuni abiti che sua moglie aveva indossato in occasioni speciali.
Comincerà così un viaggio alla ricerca affannosa di una verità che difficilmente si manifesterà, fin quando Costantino deciderà finalmente di “riaprire” le finestre del suo appartamento.
Intervi
sta a Laura Leoni
Ho scambiato quattro chiacchiere con Laura Leoni, che ci spiega meglio chi è Olga e cosa significa il suo romanzo!
1) Quando è nata la tua passione per la scrittura? Parlaci del tuo modo di approcciarti alla scrittura.
Da quando avevo diciotto anni. Ho iniziato a scrivere poesie, prose, racconti fino ad approdare al romanzo. Per la verità non esiste un modo di approcciarmi alla scrittura. Sono gli stati d’animo, le emozioni che ti invadono, coinvolgono, trascinano a concepire un’idea. Dapprima in versi, frasi fino a
crescere in storie, che gli stessi personaggi cominciano a narrare.
2) “La stagione di Olga” è il primo romanzo che scrivi?
Sì! “La stagione di Olga” è il primo romanzo che non sapevo neppure di scrivere. L’ho iniziato a scrivere senza sapere dove il racconto, l’avventura mi conducesse.
3) A quali autori o autrici ti ispiri maggiormente?
In realtà non ho un autore, nè un’autrice a cui mi ispiro. Per i contemporanei, per lo stile prediligo gli scrittori Paola Capriolo e Fabio Stassi, mentre mi ha sempre affascinato Marguerite Yourcenar, Giorgio Manganelli e naturalmente andando a ritroso nel tempo il grande Edgar Allan Poe ed Hermann Hesse.
4) Chi è davvero Olga, la protagonista del tuo romanzo “La stagione di Olga”?
Bella domanda! Chi è Olga? Olga e un po’ tutti noi! Olga è confusa, contorta, inseguita dalle sue Olghe: uno “stuolo di Olghe”. “La stagione di Olga”,con le sue ossessioni, confusioni, solitudini non è altro che una metafora della vita. Con Olga si assiste ad uno sfaldamento d’identità. Olga è affetta da una patologia, patologia di persecuzione, che abbagliata in quella stessa luce ne smarrirà il senso.
5) Quanto c’è di autobiografico in Olga?
Niente di autobiografico, niente di personale. Detesto narrare storie di cui sarei stata protagonista, anche solo ispirandomi. Allora non si parlerebbe di romanzi, bensì di diari. Lo scrittore ama contornarsi di un mondo, dove si inventano storie, altrimenti che scrittore sarebbe se non avesse la fantasia come compagna?
6) Nel tuo romanzo il “viaggio” è un tema piuttosto ricorrente. Costantino, marito di Olga,
compie infatti diverse digressioni di viaggi vissuti con Olga, da Brema a Budapest, passando per Petra e Praga. La scelta di questi luoghi è casuale? E quanto sono per te fonte di ispirazione i viaggi?
Ho viaggiato e mi piace viaggiare soprattutto con il mio camper. È successo in modo spontaneo inserire, collocare i protagonisti del mio romanzo in alcune immagini risalenti a delle visite in città che ho amato.
7) Tra i diversi personaggi de “La stagione di Olga” mi ha molto intrigato Teodora, figlia di Olga e Costantino. Cosa c’è realmente dietro la scelta della giovane di entrare in convento?
La figura di Teodora non è altro che una forma. Rappresenta i conflitti che possono sfociare non solo dal punto di vista religioso, ma di ideologie contrastanti che, molto spesso, scaturiscono nei rapporti tra padri e figli.
8) Progetti per il prossimo romanzo che scriverai?
Il mio prossimo romanzo si intitola “L’utopia di un architetto” e narra la storia di uno studente alla facoltà di Architettura. Il romanzo si svolge in Germania, durante la prima guerra mondiale. È una trama molto intensa,per alcuni aspetti ha dell’incredibile. Spero di pubblicarlo presto!
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