Intervista a Marta Giacobbe, autrice di “Mamma, raccontami tu”
A lungo mi sono interrogata su cosa fosse la maternità e cosa essa comportasse.
È un argomento tra i più complessi, che comporta riflessioni di ordine psicologico, medico, economico, giuridico e si potrebbe andare avanti all’infinito.
Per quel che riguarda la mia esperienza posso dire che la maternità è un’esperienza unica e continua, nel senso che, nonostante l’incalzare degli anni, non conosce mai fine. Ci si adatta ad infiniti cambiamenti, perchè man mano che i figli crescono mutano i loro bisogni e si fa tutto il possibile per cercare di comprenderli.
Essere madre non è un obbligo nei confronti di chi ci circonda, nè un traguardo da raggiungere entro scadenze prefissate. Essere madre è forse la scelta che richiede in assoluto maggiore consapevolezza, proprio perchè il ruolo di una mamma non si limita al cambio del pannolino o alla preparazione di un piatto di pasta. La maternità svela quelle che sono le nostre paure e spesso ci costringe ad affrontarle, mette a nudo i vuoti che ci portiamo dentro e ci costringe inevitabilmente a mettere da parte noi stesse.
“La maternità non è semplicemente il processo organico del dare alla luce. È la comprensione dei bisogni del mondo.” (A. De Veaux)
“Mamma, raccontami tu” di Marta Giacobbe
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Proprio perchè la maternità è un argomento che mi coinvolge in prima persona ho deciso di parlare sul mio blog di recensioni di un libro che mi ha emozionato tantissimo!
Il libro si intitola “Mamma, raccontami tu” ed è stato scritto dalla scrittrice Marta Giacobbe, insieme ad altre autrici che hanno scelto di raccontare la loro storia. “Mamma, raccontami tu” è una raccolta di esperienze, racconti, poesie sull’esperienza più forte, coinvolgente ed unica che una donna scelga di fare.
Altro aspetto importante è che i proventi degli acquisti di “Mamma, raccontami tu” serviranno a finanziare la ONLUS “Dottor sorriso”, che ha come scopo quello di portare gioia ed allegri ai bambini ricoverati in ospedale.
Non contenta, ho anche scelto di fare due chiacchiere con Marta Giacobbe, per approfondire alcuni punti del libro che più mi hanno colpita.
Ecco qualche domanda che le ho rivolto!
Intervista a Marta Giacobbe
Cosa ti ha spinto a scrivere un libro sulla maternità?
Una sera ho letto un post su Facebook, dove una madre scriveva al proprio bambino. Allora ho pensato che mi sarebbe piaciuto scrivere insieme ad altre mamme un libro su esperienze e pensieri riguardanti la maternità e comunicarle ai nostri piccoli.
Cosa unisce le tante mamme che hanno prestato il loro contributo per la realizzazione di “Mamma raccontami, tu”?
La voglia di lasciare qualcosa di sé ai propri lettori e magari ai propri figli. La voglia di condividere le proprie esperienze per essere d’aiuto e per una giusta causa come quella della beneficenza a sostegno della fondazione “Dottor Sorriso Onlus” che si occupa di bambini ricoverati in ospedale.
Cosa porta una donna a voler condividere con gli altri esperienze così intime come quelle narrate in “Mamma, raccontami tu”?
Innanzitutto il desiderio di essere di conforto a chi si trova a dover affrontare situazioni simili o anche la voglia di essere di sostegno alle future mamme che a volte si sentono sole e perse. Con questo libro parliamo alle donne, lanciamo un messaggio: essere mamma è un’esperienza totalizzante nel bene e nel male, è un percorso non sempre facile ma i vostri pensieri sono i nostri, quindi non abbiate paura delle vostre emozioni. Prima di essere mamme siamo donne e questo non è sbagliato.
Secondo te, sotto quale aspetto si evidenzia maggiormente il cambiamento della donna, una volta diventata mamma?
Secondo la mia esperienza cambia il modo di pensare, il modo di vedere le cose. D’un tratto ci sono molti più pericoli e preoccupazioni, ma anche molta più felicità e completezza.
Cosa pensi che manchi di più ad una donna che diventa mamma? E non mi riferisco solo ai primi mesi, perché mamma lo si è per tutta la vita.
Credo che a mancare maggiormente sia il tempo per se stessi. In positivo e in negativo non sarai mai più sola.
La maternità può essere voluta, cercata o rincorsa affannosamente da chi non riesce a concepire un figlio. In “Mamma, raccontami tu” più volte si parla di donne che incontrano difficoltà a concepire. Credi che in Italia le madri che affrontano problemi di infertilità ricevano adeguato supporto psicologico?
Per esperienza personale non diretta credo di no, ma chi ha dovuto affrontare questo percorso credo possa rispondere meglio di me, io nel mio piccolo direi che non ce n’è affatto, ma spero di sbagliarmi.
La madre è una figura fondamentale nella vita di ognuno di noi. Va detto però che nella società in cui viviamo si possono individuare anche delle “alternative” alla madre, in grado di trasmettere ugualmente tutto l’amore possibile ai bambini. Ritieni che l’esperienza della maternità, da intendersi in senso lato, sia appannaggio esclusivo della donna?
Questo è un argomento molto difficile. Credo che la donna sia biologicamente e “storicamente” più portata a svolgere il “ruolo” della mamma, ciò non toglie che ci siano uomini in grado essere “mamma” meglio delle donne. L’amore di un genitore, di qualunque tipo, va oltre il sesso e la biologia, l’amore è amore punto e basta.
Nel tuo libro l’esperienza della maternità viene narrata prevalentemente da donne che raccontano esperienze di genitorialità insieme a mariti o compagni. È stata una scelta voluta quella di non dare voce anche a situazioni “diverse” dalla coppia tradizionale, come quelle delle madri single, dei genitori adottivi o ancora delle coppie omosessuali?
Assolutamente no, io ho cercato su Facebook persone che avessero voglia di raccontarsi sull’argomento della maternità senza porre alcun tipo di condizione, il fatto che siano tutte donne con situazioni “tradizionali” è una coincidenza. Inoltre nel libro si parla anche di genitori affidatari e si da voce anche a donne non madri.
Qual è il regalo più prezioso che una madre possa fare al proprio figlio?
Insegnargli il rispetto per gli altri e l’amore verso ogni forma di esistenza. Dedicargli il proprio tempo.
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Per maggiori informazioni sulla Onlus “Dottor Sorriso” consultate il seguente link: https://www.dottorsorriso.it/