Recensione “La vita accanto” di Mariapia Veladiano
Titolo: La vita accanto
Autore: MariaPia Veladiano
Pagine: 162
Editore: Einaudi
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Trama
La protagonista Rebecca, nata talmente brutta, fino all’età di sei anni vive chiusa in casa, nascosta agli sguardi del mondo. Sua madre l’ha rifiutata alla nascita e suo padre è sempre assente, perché troppo preso da sé stesso e dal suo lavoro.
Cresciuta tra l’indifferenza della propria famiglia, Rebecca viene accudita da Zia Erminia e dalla tata Maddalena, che cercano di trasmetterle quel calore familiare che tanto le manca. Zia Erminia, inoltre, è consapevole dell’innato talento per il pianoforte di cui è dotata Rebecca e sarà proprio lei ad insegnarle a suonare.
Nella musica Rebecca troverà la sua dimensione ed il proprio ruolo, in quel mondo che tanto l’ha rifiutata.
Recensione
“Una donna brutta non ha a disposizione nessun punto di vista superiore da cui poter raccontare la propria storia. Non c’è prospettiva d’insieme. Non c’è oggettività. La si racconta dall’angolo in cui la vita ci ha strette, attraverso la fessura che la paura e la vergogna ci lasciano aperta giusto per respirare, giusto per non morire“.
Così comincia “La vita accanto“, splendido romanzo in cui si affrontano i temi della discriminazione e dell’intolleranza nei confronti di chi è nato brutto. L’autrice racconta, infatti, il mondo visto con gli occhi di una bambina abituata a vivere “in punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo“, alla quale la natura non ha dato null’altro, se non un innato talento per la musica.
L’infanzia di Rebecca si svolge tra le mura domestiche, le passeggiate notturne con la Zia Erminia e la tata Maddalena, perchè le è concesso uscire solo dopo il tramonto per sfuggire agli sguardi altrui, e le lezioni di musica. Finalmente in età scolare, Rebecca va alle scuole elementari, dove si legherà profondamente a Lucilla. Ad unire le bambine sono proprio i pregiudizi e lo scherno degli altri, poichè anche Lucilla è in perenne conflitto col proprio aspetto fisico, essendo terribilmente grassa. Grazie all’umorismo ed alla spontaneità di Lucilla, Rebecca riesce pian piano ad aprirsi al mondo ed a vincere i pregiudizi e l’ipocrisia che la circondano, fino a vivere una vita quasi normale.
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La svolta avviene quando la protagonista del libro inizia a prendere lezioni di pianoforte. La musica dà gioia, infonde sicurezza a Rebecca che, finalmente, si lascia alle spalle la sua infanzia triste e penosa; la musica è per Rebecca una rivincita nei confronti di chi non l’ha mai accettata e grazie al pianoforte Rebecca trova un suo piccolo spazio nel mondo.
Altra figura chiave del romanzo è la Sig.ra De Lellis, l’affascinante musicista ormai ritiratasi dalle scene, alla quale Rebecca si lega profondamente. Proprio grazie alla Sig.ra De Lellis, Rebecca riuscirà a ricostruire la propria infanzia ed a scoprire i tanti segreti della propria famiglia che le erano stati nascosti.
Personalmente non conoscevo Mariapia Veladiano e ho acquistato “La vita accanto” per caso. Consiglio vivamente di leggere anche un altro suo romanzo, “Una storia quasi perfetta“.
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