“Nero chiaro quasi bianco”
Pippo Zarrella
Titolo: Nero chiaro quasi bianco
Autore: Pippo Zarrella
Editore: NEO
Pagine: 153
Giudizio: ✱✱✱✱✲
Dissacrante, ironico e irriverente. “Nero chiaro quasi bianco“, ultima fatica letteraria di Pippo Zarrella, è questo e molto altro ancora.
Avvocato come me e appassionato di scrittura, Pippo Zarrella ha dato vita ad un personaggio, l’Avvocato Oreste Ferrajoli, destinato a restare impresso nella memoria dei suoi lettori!
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Recensione “Nero chiaro, quasi bianco”
Oreste Ferrajoli è un rampante Avvocato napoletano. Gode di una posizione economica più che agiata, frequenta i club più esclusivi della città e la sua attività professionale va a gonfie vele.
Ma cosa nasconde quest’apparente successo? E chi è davvero Oreste Ferrajoli? Gli unici a saper rispondere sono i numerosi insetti che l’Avvocato colleziona nel suo studio, i soli a cui Oreste ha il coraggio di confessare le bugie su cui ha costruito tutta la sua esistenza.
La vita di Oreste, partita dal basso della periferia napoletana, è costellata da apparenti successi, ognuno dei quali però, dalla laurea al fortunato matrimonio con Marisa, nasconde un lato oscuro. Ed infatti man mano che la lettura prosegue Oreste fornisce al lettore sempre più indizi sulla sua squallida vita, che oscilla tra truffe a compagnie assicurative, finti incidenti, false perizie mediche, pericolosi complici in affari ed improbabili bugie a moglie ed amanti.
Un susseguirsi di menzogne con cui Oreste, anche quando la fine sembra ormai inesorabile, mostrerà comunque le sue doti di abile manipolatore.
Lo stile del libro è veloce e incalzante, con continui cambiamenti nelle ambientazioni. Si spazia tra circostanze esilaranti raccontate con battute in dialetto napoletano ad ambientazioni più cupe ed inquietanti, tipiche dei romanzi noir.
Solo nelle battute finali del libro Pippo Zarrella rivela definitivamente chi è davvero Oreste Ferrajoli, cosa si è inventato per arrivare all’apice del successo e come è iniziata la sua discesa verso il baratro.
Pippo Zarrella ha infatti il pregio di non rivelare mai troppo del suo ambiguo personaggio e di fornire al lettore con estrema parsimonia, pagina dopo pagina, la giusta dose di dettagli per incuriosire fino alla fine.
Per scaltrezza, furbizia e abilità, Oreste Ferrajoli si presenta come l’estremo opposto del celebre Avvocato Malinconico creato da Diego De Silva in “Non avevo capito niente”. Ma i due hanno in comune, oltre all’esercizio della professione forense, quel modo di fare che nonostante tutto, con i pochi pregi ed i molti difetti, li rende tutto sommato simpatici!
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Bello il libro, bella la recensione. Grazie per il consiglio!