“Rosa candida” di Audur Ava Olafsdottir
Titolo: Rosa candida
Autore: Audur Ava Olafsdottir
Pagine: 206
Editore: Einaudi
✱✱✱✱✱
Acquista su Amazon
Recensione di “Rosa candida”
Lobbi è un giovane ventiduenne che, in seguito alla morte della madre, decide di lasciare il proprio Paese d’origine, l’Islanda, e di prendersi cura del leggendario roseto di un monastero del Nord Europa. Schivo e solitario, Lobbi è anche il papà di Flora Sol, nata dopo una fugace relazione con Anna, di cui, però, non si è mai occupato. Ad accogliere Lobbi nel monastero è Padre Thomas, un monaco cinefilo che, grazie ai suoi films, diventerà il confidente di Lobbi.
La vita trascorre lenta nel minuscolo paese in cui ha sede il monastero, fin quando Anna e la piccola Flora Sol raggiungono Lobbi, per consentire al giovane padre di avvicinarsi alla propria figlia. Sarà proprio la bambina a “riscaldare” il cuore di Lobbi, ancora sofferente per la prematura perdita della madre, ed a risvegliare in lui il desiderio di una famiglia.
Vero e proprio caso letterario in tutta Europa, Rosa candida è un romanzo sofisticato, delicato quanto basta per non essere sdolcinato o banale.
Il roseto in cui lavora Lobbi ha un’aria magica e leggendaria, ed è citato in tutti i testi di botanica fin dal Medioevo; Lobbi con la sua immensa grazia e gentilezza si occupa delle decine di specie di rose che vi si trovano, perchè solo un animo sensibile come il suo è in grado di dare nuova vita a queste piante.
Acquista su Amazon
L’arrivo di Flora Sol inizialmente turba Lobbi, che, poi si riscopre felice della seconda possibilità di diventare un buon padre che gli viene offerta. Ed è così che come il roseto, grazie al lavoro di Lobbi, riacquista l’antico splendore dei tempi che furono, così il rapporto tra il giovane e la bambina si consolida, fino a diventare vera e propria simbiosi.
Il ragazzino che ha lasciato l’Islanda con le talee di rose nello zaino diventa gradualmente un adulto, un perfetto padre per la propria figlioletta.
Incanta la delicatezza dei gesti del protagonista di questo splendido romanzo, la cura e l’attenzione che dedica alle sue creature, le rose del giardino, cui restituisce l’antico prestigio, lascia senza fiato l’amore per la figlia che cresce in lui giorno per giorno, il tutto narrato con incomparabile grazia ed eleganza dall’autrice.
“Rosa candida” è un romanzo che a tratti ricorda una fiaba, di quelle che col loro stile delicato, ti riconciliano letteralmente con il mondo che ti circonda. Il tutto ambientato in un’atmosfera a dir poco suggestiva, in cui il grigiore del paesino in cui si trova il monastero fa da contrasto al calore che si percepisce nella casetta in cui vivono Lobbi, Anna e Flora Sol.
L’avventura di Lobbi può dirsi conclusa quando finalmente riesce a far attecchire le talee delle rose preferite dalla sua defunta madre ed a diventare un genitore insostituibile per la piccola Flora Sol.
A mio parere di libri così se ne leggono davvero pochi, ed è un peccato divorarli così in fretta!