Titolo: L’uomo che salvò la bellezza
Autore: Francesco Pinto
Pagine: 281
Editore: HarperCollins
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Recensione de “L’uomo che salvò la bellezza”
Marzo 1938: Rodolfo Siviero, giovane e brillante critico d’arte fiorentino, viene inviato dai servizi segreti del governo fascista in Germania, ad Erfurt. Obiettivo della missione è studiare le possibili strategie del Partito nazista, all’alba della seconda guerra mondiale.
Rodolfo conosce un commerciante italiano ben inserito negli ambienti dell’alta borghesia di Erfurt, uno stravagante professore e diversi funzionari del partito nazista vicini ad Hitler e Goring. Ma più di tutti lo colpisce la bella Emma, moglie del borgomastro di Erfurt, con cui Rodolfo inizierà una breve relazione. I due giovani si ritrovano così ad essere spettatori impotenti degli orrori commessi dai nazisti.
Durante la sua permanenza ad Erfurt Rodolfo viene a conoscenza del diabolico piano studiato da Hitler e dei suoi più stretti gerarchi: saccheggiare i musei italiani per trasferire le opere d’arte in essi custodite nel cuore dell’impero tedesco.
Una volta iniziata la guerra l’amore per l’arte spingerà Rodolfo e la sua squadriglia a “dichiarare guerra” ai tedeschi, tra travestimenti, inganni e rocambolesche fughe.
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Ispirato ad una storia vera, “L’uomo che salvò la bellezza” riapre una dolorosa pagina della storia recente italiana: il trafugamento di alcune tra le più importanti opere d’arte italiane, quali la Danae di Tiziano o l’Annunciazione del Beato Angelico, da parte dei nazisti.
Duranti il conflitto bellico molti Musei vennero infatti svuotati dalle loro opere, che vennero trasferite in dimore private o rifugi di fortuna, per tenerle “al sicuro”. Ciò non fermò Goring e Hitler dalla smania di impadronirsi di esse. Anzi fu lo stesso Mussolini ad autorizzare la razzia dei nostri capolavori, al fine di compiacere i propri alleati.
Figura controversa, informatore fascista passato poi alla Resistenza, Rodolfo Siviero si distingue per il suo coraggio, la sua spregiudicatezza, ma soprattutto per il suo amore per l’arte.
“L’uomo che salvò la bellezza” racconta tutto ciò, descrive in maniera impeccabile la figura del “Monument Man” italiano che, col suo piccolo gruppo di antifascisti, compie imprese incredibili, mette in salvo opere strepitose e sventa i piani “perfetti” messi a punto da Hitler.
Ed è proprio grazie a Siviero se oggi possiamo ancora godere dei nostri capolavori.
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