“Basta un caffè per essere felici”
Toshikazu Kawaguchi
Titolo: Basta un caffè per essere felici
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Pagine: 172
Editore: Garzanti
Giudizio: ✱✱✱✱✲
Un anno dopo la pubblicazione del bestseller mondiale “Finchè il caffè è caldo“, Toshikazu Kawaguchi accoglie di nuovo i suoi lettori nella caffetteria più famosa di Tokio.
“Basta un caffè per essere felici” è il seguito del best seller mondiale “Finchè il caffè è caldo” ed è destinato ad eguagliarne il successo.
Una tazza di caffè fumante, qualche rimpianto e molto coraggio accompagnano gli audaci avventori nei loro viaggi nel tempo. E noi, con loro, riflettiamo sul valore del tempo che troppo spesso non apprezziamo.
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RECENSIONE “BASTA UN CAFFÈ PER ESSERE FELICI”
Due amici inseparabili, un figlio che non è riuscito a dire addio a sua madre, una coppia di giovani innamorati, un marito che ha in sospeso un regalo di compleanno per sua moglie.
Sono questi i personaggi che animano “Basta un caffè per essere felici“, le cui vicende si alternano ritmicamente, talvolta intrecciandosi tra loro, nella caffetteria più famosa di Tokio.
Un luogo magico, dall’atmosfera austera e misteriosa, in cui può succedere di tutto. Anche viaggiare nel tempo! Basta armarsi di molta pazienza ed altrettanto coraggio e il momento giusto, pianificato e studiato nei minimi dettagli, arriverà.
Ma i viaggi nel tempo, come ricorderai, impongono una serie di regole da rispettare. Infatti si può incontrare solo una persona con cui si è stati nella caffetteria, tutto ciò che si dice o fa nel passato non può cambiare il presente, bisogna ritornare nel presente prima che il caffè si raffreddi. Infine, regola forse più complicata, è necessario attendere che la sedia su cui è sempre seduta una donna fantasma vestita in abiti bianchi si liberi.
Rigide regole che soltanto i più motivati riusciranno ad osservare, convinti che il viaggio nel tempo allevierà un senso di colpa o un rimorso, restituendo loro la serenità rincorsa per anni.
Lo sperano Gotaro, Yukio, Katsuki e Kiyoshi, che, per diversi motivi, si portano dentro rimorsi e questioni irrisolte, fatte di parole non dette, verità taciute e sentimenti non dichiarati. E così ritornare nel passato anche solo per pochi minuti può alleviare sofferenze trascinate per anni, restituendo significato alle scelte intraprese.
Piccola curiosità: finalmente l’autore ci svela qualche dettaglio in più sulla donna fantasma che, perennemente immersa nella lettura, raramente abbandona la sua sedia da cui iniziano i viaggi nel tempo. Anche questo dettaglio vi lascerà a bocca aperta!
Dopo “Finchè il caffè è caldo“, “Basta un caffè per essere felici” conferma le doti letterarie del giapponese Toshikazu Kawaguchi.
“Basta un caffè per essere felici” è molto più di un romanzo di neanche 200 pagine.
È una lettura che insegna ad accettare gli eventi su cui non abbiamo alcuna possibilità di controllo, ad assimilare, per quanto possibile, un lutto, a convivere con quei nodi in gola che talvolta sembrano soffocare la nostra anima, a comprendere che un evento tragico può essere anche un mezzo per ricominciare da zero. Entrambi i libri insegnano ad apprezzare il tempo che ci è dato, a godere fino in fondo della compagnia delle persone a noi care ed a capire che nulla di tutto ciò è scontato.
“Le stagioni scorrono in un ciclo continuo.
Anche la vita attraversa inverni difficili.
Ma, dopo ogni inverno, torna sempre la primavera”
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