C’è un Paese in Europa che mi ha sempre affascinata, ma che per svariati motivi ancora non ho visitato: l’Islanda.
Ho conosciuto l’Islanda grazie agli splendidi libri della scrittrice Audur Ava Olafsdottir, in particolare “Rosa Candida“ e “Il rosso vivo del rabarbaro“.
Ma il vero “colpo di fulmine” che mi ha fatto innamorare di questo Paese è lo “Jolabokaflod”!
Vi spiego di cosa si tratta!
Lo Jolabokaflod: la tradizione islandese di regalare libri e leggerli durante la notte di Natale
Lo “Jolabokaflod” letteralmente significa “inondazione di libri per Natale“. Questa tradizione consiste nello scambio di libri come regali natalizi, che vengono poi letti durante la notte della Vigilia di Natale.
Pochi sanno che questa tradizione affonda le sue origini negli anni della Seconda guerra mondiale. In quel periodo, infatti, la carta era uno dei pochi beni di facile reperibilità, perchè non razionato. Ciò rafforzò la passione per la lettura in Islanda e sviluppò notevolmente il settore dell’editoria. Si diffuse così l’abitudine tra gli Islandesi di scambiarsi libri come doni natalizi, anche perchè gli altri oggetti, oltre che difficilmente reperibili, risultavano troppo costosi.
Dal 1944 la “Iceland Publishers Association”, tra ottobre e novembre, in concomitanza con la Fiera del libro di Reykjavik, pubblica un catalogo con tutti i libri in vendita nella librerie del Paese e lo spedisce gratuitamente a casa agli Islandesi. In questo modo ognuno ha la possibilità di scegliere i libri che regalerà ad amici e parenti in occasione del Natale!
Nel pieno rispetto della tradizione e complici le rigide temperature invernali, gli Islandesi si riuniscono nelle loro case la sera del 24 dicembre per scartare i loro libri, trascorrendo in compagnia la notte di Natale leggendo i doni ricevuti.
Che dire? Con questa tradizione l’Islanda stupisce ed incanta i lettori incalliti come me e trasmette un messaggio più che positivo.
I libri sono una fonte inesauribile di conoscenze, un mezzo unico ed affascinante per dichiarare i propri sentimenti o per comunicare messaggi alle persone che ci sono vicine. I libri sono doni preziosi, pensati unicamente in base ai sentimenti della persona che li riceve, alle sue esperienze o al periodo della vita in cui si trova. Lo scambio reciproco di libri consente di condividere la passione per la lettura, con la speranza che un libro che abbiamo amato possa colpire anche chi lo riceve.
Non stupisce che il rito dello Jolabokaflod sia ben radicato tra gli Islandesi, dato che l’Islanda è uno dei Paesi al mondo in cui si leggono e scrivono più libri pro capite.
Allora perchè non provare ad “importare” anche in Italia lo Jolabokaflod??